Nel 2016 mi sono state
portate via le “cose” più care.
Di tante altre “cose” me
ne sono liberata io.
Ma ho trovato nell'essere
estranea o straniera, altre “cose” belle, altri modi di guardare e perché no,
di vivere. Le “cose” belle di questo anno si contano con le dita di una mano,
ma ci sono tante persone intorno per le quali provo immensa e sconfinata
gratitudine.
Aspetto questo 2017 e riparto,
ancora una volta, da qui.
Da due cuccioli di uomo
da veder crescere, da un nido sempre presente, da una vita da costruire
insieme.
Da amiche vere, “fimmine”, da progetti da immaginare, da sogni da realizzare. Da donne che corrono con la natura selvaggia,
e che si fermano per brindare.
Dalle scelte di dignità, e di libertà.
Dalle scelte di dignità, e di libertà.
Da appuntamenti già
segnati in una agenda nuova tutta colorata. Da una comunità che mi ha accolto,
dal nostro riconoscerci. Dai ponti che si costruiscono, e da uno in
particolare.
Dalla paura che solo chi
la prova sa, dal coraggio che so adesso, di avere. Dalle poche persone che
hanno capito, e che ci sono state.
Dalla mia coerenza, dalla
mia forza. Dalle lacrime che ho versato, e da quelle che ho trattenuto.
Dai sorrisi, e dalle
risate che ho condiviso.
Dalle macerie di un
impegno di una vita, dal desiderio di ricostruire. Dalla mia comunità di
memoria, dal mio desiderio di impegno. Dalle delusioni più forti e dalle
ferite, ma anche dagli abbracci.
Da chi mi protegge, mi
guida, mi ha risollevata dal brutto per ricondurmi nel bello.
Dalle idee, che vanno
avanti comunque, nonostante i veti.
Da chi mi ha preso per
mano, lasciandomi camminare da sola.
Dal mio essere donna, al
Sud.
Dal mio desiderio di lottare contro il potere
che controlla desideri e speranze, dalla voglia di scoprirmi soggetto al margine
con tutte le possibilità. Dal mio fare politica, dal piacere nel fare e vivere
la democrazia.
Dalla terra che mi ha
adottato e che è famiglia.
Dalla ricerca, dalla
scrittura, dallo studio, dalla passione, dall’università.
Da questo blog.
Dai “miei” studenti e
dalle “mie” studentesse, che mi hanno scelta.
Dal mio femminismo
ritrovato.
Da matite colorate e da
libri da leggere, e da scrivere.
Dalla mia terra, che
continuo ancora ad amare.
Dalle sorelle che la vita
mi ha messo accanto.
Da chi scelgo e da chi mi
sceglie, ogni giorno.
Da mio fratello, che
guarda l’orizzonte, e lo fa guardare anche a me.
Auguro a me stessa di
ripartire, e di riconoscere gli attimi di felicità.
Buon anno allora, che sia un anno pieno di bellezza!!