La rotta...

La cosa più importante per chi non ha potere è avere almeno un sogno
Da "La terrazza proibita" di Fatima Mernissi

mercoledì 16 novembre 2016

Un anno in viaggio con Onore e Dignitudine







Onore e Dignitudine è nato dalla passione radicata e rafforzata nell’amicizia, dalla profonda condivisione di spazi e tempi di crescita, di noi tre donne del sud, Ludovica Ioppolo, Norma Ferrara e io. 

Scrivere di ‘ndrangheta non è cosa semplice, non lo è perché si è sempre attenti a non cadere nel pericolo di continuare a costruire immaginari, stereotipi e a non cadere nella trappola altrettanto pericolosa di trovare soluzioni e dettare ricette. Per noi, lo stile dell’antimafia sociale, è stato in primo luogo quello di continuare a cercare domande, ad ascoltare il territorio, le storie, le piccole storie per decostruire nella teoria e nella pratica, quella percezione del potere ‘ndranghetista tradotto nella vita quotidiana. 

Onore e dignitudine nasce da qui, dalla consapevolezza che, come scrive Renate Siebert “un lavoro di analisi che non sfugga alle fatiche interpretative della complessità fa esso stesso parte della lotta alla mafia; l’appiattimento, invece, sulle descrizioni di ciò che appare nasconde spesso una tacita complicità con le cose così come stanno” (Siebert, 2008). 

In punta di piedi, abbiamo raccontato le piccole storie di donne e uomini, lo abbiamo fatto con gli occhi delle ricercatrici, con lo sguardo femminile e femminista, con la passione delle donne del sud, con il rigore del giornalista, con la sana rabbia delle militanti. Perché siamo questo, e abbiamo vissuto la bellezza di viaggiare durante quest’anno insieme a Onore e Dignitudine, con il carico di storie, di prospettive, di decostruzioni, di memoria. Perché così, in ogni tappa abbiamo nel nostro piccolo voluto portare con noi la speranza e la dignità dei familiari delle vittime che abbiamo incontrato, e con loro, le storie dei nostri conterranei. A loro, il nostro profondo grazie per averci fatto sentire, ogni giorno, parte di questa comunità di memoria. 

Come sempre quando ci sono date importanti, a un anno dalla pubblicazione, è bello ricordare tutti i luoghi, i tempi e le persone che abbiamo vissuto. A chi ha organizzato, a chi c’è stato, a chi ha letto, a chi ci ha accompagnato il nostro grazie. 
  • 22 Novembre Cosenza, Teatro dell’Acquario 
  • 9 Dicembre, Roma Sparwasser 
  • 30 Dicembre Sommatino con le e associazioni "Filippo Terranova", "Gispo Donne" e dell'amministrazione comunale.
  • 9 Febbraio Perugia con verso il 21 marzo con Libera Umbria 
  • 24 Febbraio Catanzaro, Corso di Sociologia Umg e Fondazione Umg 
  • 14 Marzo Lentini “100 passi verso il 21 marzo“, giornata della memoria di tutte le vittime delle mafie dell’associazione Libera.
  • 15 Marzo Catania “100 passi verso il 21 marzo“, giornata della memoria di tutte le vittime delle mafie dell’associazione Libera.
  • 6 Maggio Vibo Valentia con Libera Memoria Calabria 
  • 7 Maggio Crotone con Libera Crotone 
  • 11 maggio A Taurianova ospiti dell'Azione Cattolica e della amministrazione comunale
  • 19 Maggio Roggiano Gravina nel percorso "Comunicare la legalità" della Cooperativa sociale Ohana e dell'associazione sociale e culturale "Il grillo parlante".
  • 19 Maggio Itgc San Marco Argentano 
  • 8 Giugno Lamezia Terme con il Il Centro "Riforme - Democrazia - Diritti"
  • 24 Agosto Santa Agata D’Esaro iniziativa “Calabria tra le righe”
  • 9 Settembre- Università Itinerante Unimi-Cross- Isola di Capo Rizzuto 
  • 7 Ottobre Lappano iniziativa “Libriamoci a Lappano”
Un anno in giro, in contesti diversi e modi diversi, un anno in cui forse avremmo voluto qualcuno in più accanto a noi, in cui abbiamo a volte sentito la mancanza proprio di quella comunità di memoria in cui onore e dignitudine è nato. 

Un anno davvero pieno di contenuti, riflessioni, emozioni, di idee. Di persone incontrate, di mani strette, di viaggi. Le piccole storie di onore e dignitudine sono state accolte con una cura che non ci aspettavamo, segnale forse che mai come ora sia necessario mettere a lavoro le categorie, rintracciare nuovi modi per leggere il fenomeno mafioso. Innumerevoli le immagini che abbiamo in testa, da Cosenza a Roma, da Sommatino a Catania, da Perugia a Isola capo Rizzuto. Diversi contesti e diversi modi in cui leggerlo. E poi la ricchezza delle ragazze e ragazzi da Perugia a San Marco Argentano, delle studentesse e degli studenti dell’università di Catanzaro. “Ho letto il libro e ho capito che sono una donna libera, che non posso stare dietro ai comandi del mio fidanzato” mi ha detto a fine incontro una ragazza di un liceo nella provincia di Cosenza. “Grazie, perché non mi rendevo conto prima che la ‘ndrangheta fosse così vicina”, ci ha detto un ragazzo e ancora “grazie, con il vostro libro mi avete fatto venire voglia di impegnarmi”. Commenti così potremmo riportarne tanti, molti sono scritti nei nostri quaderni, negli appunti di viaggio. 

E’ stato un anno duro per noi tre, intenso ma vissuto insieme. Onore e dignitudine non si ferma, continueremo a viaggiare, qualcosa di importante è cambiato, ma noi ci siamo. 
Il ringraziamento più grande va allora a noi tre, alle nostre scelte di dignità, alla nostra amicizia, alle nostre ferite dalle quali siamo già ripartite. Al nostro essere donne, amiche, del sud. A voi, Ludovica e Norma. 



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